Città senza stelle
Ciudad Real, in Messico, è l’inferno delle maquiladoras, gli stabilimenti di proprietà straniera dove la forza lavoro viene impiegata sottocosto in condizioni di sfruttamento prossime alla schiavitù. Ai margini di questa città operaia, sorta lungo la frontiera con gli Stati Uniti, ogni anno vengono uccise centinaia di donne. Omicidi brutali, inspiegabili. La polizia indaga, o finge di indagare. Ma nessuno vuole che la verità venga fuori davvero. Fuentes è un poliziotto diverso dagli altri. Duro, ostinato, si è messo in testa un’idea rischiosa: mettere fine all’interminabile massacro delle ragazze che arrivano in questa terra di confine inospitale e violenta da tutto il Messico, disposte a lavorare per pochi dollari al giorno vivendo sul filo sottilissimo di un sogno. Mentre la polizia corrotta e senza scrupoli chiude sbrigativamente le indagini una dopo l’altra, Fuentes va avanti senza ripensamenti. Ha più di un motivo per sospettare che molti suoi colleghi siano sul libro paga di El Santo, il più sanguinario tra i signori del narcotraffico. Eppure non tutti all’inferno sono in vendita. Fuentes condivide il rischio della sua impresa con Pilar, un’attivista sindacale giovane ed esuberante, impegnata, con l’aiuto di un piccolo gruppo di compagni, a organizzare nelle fabbriche azioni contro lo sfruttamento delle operaie. Nonostante l’avversione di Pilar nei confronti della polizia messicana, i due indagano insieme sotto traccia. Sullo sfondo della guerra tra i narcos, Città senza stelle racconta con rara maestria un intreccio di storie crude e ci consegna un memorabile personaggio investigatore. E rivela anche, come è stato autorevolmente osservato da Angus Cargill, editore del Premio Nobel per la letteratura Kazuo Ishiguro, “una delle voci più entusiasmanti della scena internazionale del thriller”