Canto di d’Arco
Perché tutti i bambini si sono messi improvvisamente a cantare in coro, in piena notte, nei grattacieli della sterminata città dei morti? A uno sbirro di nome D’Arco, in servizio presso la Centrale di polizia della stessa città, viene affidato l’incarico di scoprirlo, anche a costo di ritornare nella città dei vivi, da cui è venuto e dove è stato ucciso. Comincia così questo inaspettato, formidabile romanzo di Antonio Moresco, da più parti indicato come il massimo autore della nostra letteratura. In questo romanzo, accanto all’irriducibile eroe protagonista, il lettore incontrerà un gran numero di personaggi indimenticabili: il bambino muto con il collo attraversato da una cicatrice a forma di collana di filo spinato, l’Uomo di luce con le sue legioni di seguaci, Quella, la donna amata da D’Arco, i serial killer vestiti da sposi, Lazlo, i manichini d’amore, il Dio e gli dei dell’amore. E poi troverà il buio e la luce, quasi fossero entità materiche, e le creature che vivono nelle maree del buio e in quelle della luce.. Canto di D’arco è un originalissimo thriller metafisico, una spiazzante storia poliziesca portata fino ai suoi esiti estremi. Ed è un serrato romanzo d’azione e d’amore, non il gioco di abilità di uno scrittore attorno a un genere letterario di grande successo. Antonio Moresco, con il suo inconfondibile stile di scrittura, insieme energico e finissimo, riporta il romanzo d’intreccio e di suspanse – oggi spesso ridotto a semplice intrattenimento attraverso infinite riproposte seriali – alle sue incandescenti origini, quando poeti, romanzieri e pensatori, partendo da forme narrative popolari e avvincenti, aprivano spazi inimmaginabili di invenzione passando attraverso la breccia della letteratura.