Holiday
Inghilterra, inizio anni Settanta. Edwin Fisher, un insegnante universitario sulla trentina, è in vacanza in una località balneare dove andava durante l’infanzia, ma il suo non è un soggiorno spensierato. Edwin deve venire a patti con la morte del figlio e il crollo del suo matrimonio con Meg, rimasta sconvolta dopo la tragedia, e preda di furie incontrollabili.
In quei giorni strani e solitari, mentre cerca di capire cosa sia andato storto e trovare un modo per continuare, Edwin scopre che i suoi suoceri stanno soggiornando nella stessa cittadina e sono determinati a sistemare le cose tra lui e Meg. Man mano che il passato e la sua enigmatica moglie si fanno sempre più incombenti, anche una serie di verità mai indagate prima emerge davanti a lui, mutando radicalmente la sua percezione della realtà.
Una storia estremamente sottile, un ritratto della vita di provincia inglese raccontata con tutta l’abilità e la profondità di sentimento di Stanley Middleton. Questo romanzo, che ha vinto il Booker Prize nel 1974 (a pari merito con Nadine Gordimer), definisce Middleton come uno degli scrittori più interessanti del dopoguerra inglese, un autore dalla prosa attenta e meticolosa; non del tutto tenera, non del tutto spietata, ma capace di infilarsi come una lama nel cuore delle situazioni.